Sabato 29 giugno va in scena la gara del prestigioso circuito internazionale, ma sin da mercoledì 26 si accendono i riflettori sulla valle ladina con le sessioni di prove per giornalisti, appassionati e top rider
Una manifestazione mondiale di enduro tutta da vivere, per partecipanti e pubblico, quella che si appresta ad andare in scena in Val di Fassa. Il 29 giugno a Canazei , dopo diversi mesi di preparazione, si svolgono le “Met Val di Fassa Enduro World Series”, che richiamano nella valle ladina i migliori 400 rider del pianeta. «L’EWS rappresenta la massima espressione dell’enduro, di conseguenza è alta l’attenzione dedicata alle località che ospitano le competizioni dall’industria della bike, ai media, ai tanti appassionati», dice Enrico Guala responsabile delle Enduro World Series, in Fassa da giorni per gli ultimi preparativi.
C’è grande attesa in valle per l’appuntamento mondiale che è considerato sia un punto di arrivo, ma anche di nuove opportunità per cui, in particolare il gruppo di Fassa Bike, lavora da anni: l’obbiettivo comune è ampliare l’offerta delle due ruote, mercato che di anno in anno diviene sempre più importante. Il tutto passa, oltre alla realizzazione di itinerari attrattivi per chi pratica la mountain bike, anche attraverso l’organizzazione di grandi eventi, come il primo Supernduro EWS European Continental Series del 2018. «Il territorio, così come Apt e società d’impianti ci hanno supportati - dice William Basilico a capo del locale comitato organizzatore - aiutandoci a superare fasi complicate e ad arrivare all’EWS, un concentrato di eventi in quattro giorni, tra prove del tracciato (svelato come da programma solo il 24 giugno scorso) e gara vera e propria». Ed è una sfida impegnativa quella che devono affrontare i partecipanti: alle 8.30 da Piaz Marconi partono i primi che dopo cinque ore (13.30 circa) dovrebbero concludere la prova, rientrando in centro al apese. La trentina di top rider in gara, invece, è l’ultima a entrare in sfida. Sono cinque le prove speciali cronometrate da superare tra Belvedere di Canazei, Pordoi, Ciampac - compresa la discesa lungo un trail dell’omonima pista nera - e Col Rodella che viene raggiunto sia con la cabinovia Pradel (appositamente aperta), sia affrontando la ripida salita al Rifugio Des Alpes, ottimo punto d’osservazione (facilmente raggiungibile con la funivia di Campitello) per seguire anche la spettacolare discesa in cresta dal Rodella. Un continuo saliscendi - presidiato da un centinaio di volontari - tra boschi, prati e Piaz Marconi, dove si consuma il rush finale. «Siamo concentrati sull’Ews - sostiene Basilico - ma ambiamo ad ospitare altre tappe mondiali, nonché a portare a compimento il masterplan per fare della Val di Fassa un "Dolomites bike district"».
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