«Ho apprezzato molto il mio primo camp in quota in Val di Fassa, nel 2024. Il paesaggio è incredibile: è difficile non sentirsi motivati quando si è circondati da montagne come queste. È stato perfetto per l'allenamento: le lunghe salite hanno aiutato a sviluppare la resistenza, mentre c'erano ancora molte strade veloci e ondulate dove ho potuto lavorare sugli sprint. È un posto fantastico per ogni ciclista per prepararsi alla stagione». Queste le parole di Paul Magnier, ventunenne francese, già star del ciclismo mondiale, che con diversi compagni della Soudal Quick Step è pronto a tornare in Val di Fassa.
Grazie a valichi iconici, qualità dei servizi e atmosfera intrisa di storia sportiva, la valle dolomitica è un punto di riferimento per le squadre di ciclismo internazionale. In particolare, per la Soudal Quick Step, che è in valle da fine giugno sino a fine luglio con i team maschile e femminile per preparare gli appuntamenti sportivi della seconda metà dell’estate e dell’autunno. «Per una squadra di ciclismo gli “Altitude Training Camp” sono, ormai, fondamentali per ottenere ottime performance. Ma non basta solo il territorio adatto, serve anche altro. Ecco perché da qualche anno scegliamo la Val di Fassa», sostiene Alessandro Tegner, marketing & comunication manager di Soudal Quick Step, artefice del sodalizio tra il prestigioso team ciclistico e la Val di Fassa.
La compagine ciclistica, che recentemente ha raggiunto lo storico record di 1000 vittorie, ha stabilito un legame profondo con la Val di Fassa. Il team belga ha scelto il Passo San Pellegrino come quartier generale per i suoi ritiri in altura, sfruttando le salite oltre i 2000 metri, le vaste aree pianeggianti e le strutture di alta qualità. «In Val di Fassa abbiamo trovato il nostro equilibrio, fra la possibilità di allenamento su strade ottime, contando su pianure in altitudine e grandi salite. È un territorio che, tra il resto, ci permette di diversificare, il che significa che i corridori che sono lì per fare allenamento su strada, possono uscire in mountain bike o fare trekking immersi in una natura maestosa». Ma Tegner sottolinea anche un altro aspetto significativo: «In valle, grazie anche alla partnership con l’Apt Val di Fassa e a solide relazioni costruite nel tempo, troviamo un’accoglienza calorosa, che ci fa sentire a casa: il ciclista qui è considerato un ospite speciale. Un aspetto importante per gli atleti che passano tanto tempo lontano dal loro Paese e dalla famiglia e che, quindi, sono alla ricerca di ambienti che contribuiscano al loro benessere. I ragazzi, quando sono impegnati in questi allenamenti, hanno bisogno anche di riposo mentale e di muoversi durante i momenti liberi: da passo San Pellegrino in un attimo raggiungiamo Moena oppure, con gli impianti a fune, la cima di una montagna a 2500 metri».
Da non sottovalutare, poi, la logistica e la possibilità di riunire in quota la squadra femminile e quella maschile: «Pur essendo nel cuore delle Dolomiti, Fassa è facilmente raggiungibile dal Belgio con i nostri mezzi, nonostante la complessità di spostare corridori, staff tecnico e attrezzature, ma anche con l’aereo, perché ci sono aeroporti vicini che ci permettono di passare dalle grandi città all’alta montagna in poche ore. Ecco perché raduniamo, in questi giorni, sulle Dolomiti atlete e atleti, un’opportunità per favorire le sinergie tra i due team in termini di staff ed esperienze».
Sono le donne della Soudal Quick Step le prime ad arrivare in Val di Fassa a fine giugno. Il gruppo femminile, rimane fino a qualche giorno prima dell’inizio del Tour de France Femmes (che si tiene dal 26 luglio al 3 agosto, ndr), con Kim Le Court, Justine Ghekiere e Julie Van de Velde che è entusiasta dell’esperienza: «La Val di Fassa è la località più bella che abbia mai visitato in ritiro. È in cima alla mia lista per il paesaggio magico e i bei villaggi. Abbiamo ricevuto un'accoglienza super calorosa ed è il luogo perfetto per prepararsi alle prossime gare. Oltre a essere un terreno di gioco perfetto per i ciclisti, è molto bello anche per le escursioni e per divertirsi in montagna».
Invece gli uomini arrivano il 7 luglio e restano sino a fine mese. Tra gli altri, c’è Paul Magnier che l’anno scorso ha sperimentato il primo camp in altura, che ha portato bene anche a Tim Merlier, campione europeo, impegnato al Tour de France, che riguardo l’allenamento in Val di Fassa dichiara: «Ho fatto molti camp in quota nel corso degli anni, ma la Val di Fassa si distingue davvero. Il paesaggio è stupendo e l'ambiente è ideale per un allenamento mirato. Le salite sono dure e gratificanti e ho scoperto che è anche un luogo ideale per lavorare alla preparazione degli sprint. C'è tutto quello che serve a un ciclista: è il luogo ideale per prepararsi ai grandi obiettivi".